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DOM La cupola del Pilastro ospita spettacoli, concerti, incontri, residenze, letture pubbliche, imprevisti. DOM accoglie progetti che ruotano attorno al linguaggio del teatro contemporaneo, ma connessi a diversi ambiti disciplinari.
I programmi curati da Laminarie e presentati a DOM nascono dal desiderio di mettere al centro due elementi: l’opera e il pubblico. Il progetto culturale alla base del lavoro di Laminarie si sostanzia attraverso molte importanti relazioni, costruite nel corso degli ultimi cinque anni di residenza artistica a DOM e nei precedenti quindici anni di attività della compagnia: con gli abitanti della città e del Pilastro, con gli studenti, con compagnie e artisti di grande importanza e giovani gruppi, con le scuole e l’Università, con gli altri teatri, con i critici e gli studiosi. I progetti ospitati a DOM, che scaturiscono da questo lavoro, si concentrano attorno alla volontà di avvicinare le più interessanti esperienze di ricerca artistica e al desiderio di tenere allo stesso tempo saldo lo spazio per la riflessione e il pensiero. Un teatro così concepito vede la periferia del Pilastro al centro di molte relazioni feconde con altri spazi della città e luoghi del mondo.

La programmazione di DOM non segue la scansione temporale della classica stagione teatrale, ma si articola in progetti che si susseguono in base alle necessità e agli incontri, lasciando ampio margine alla possibilità dell'imprevisto. Negli ultimi cinque anni, DOM ha una rassegna nel periodo febbraio-maggio (DOM la cupola del Pilastro 2010; Fertile 2011; URTO 2012; Quello che si ha 2013; Insisto più forte 2014) e diversi progetti speciali nel periodo settembre-dicembre (Monopolio 2010; Impulso 2011; Quello che si ha 2012; Proiezione Verticale 2013; Sentinelle 2014 e altri), oltre a un'intensa attività dedicata ai bambini e ai ragazzi (descritta nella sezione Supera di questo sito) e numerose iniziative realizzate con la partecipazione attiva dei cittadini del Pilastro (descritte nella sezione Abita di questo sito). La rivista Ampio Raggio, pubblicata da Laminarie, segue e amplifica, con il linguaggio suo proprio, le indagini e le attività di Laminarie e di DOM (vedi la sezione Insegue di questo sito). Le connessioni internazionali rappresentano un importante tassello del progetto e consentono la relazione con artisti provenienti da altri paesi e con luoghi che operano in modo simile in altre parti del mondo (vedi la sezione Parte di questo sito).

 

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"Mi sembra quest'ultima strada quella che ha seguito Laminarie a Dom, al Pilastro, in questi pochi quattro anni, cercando di tessere fili d'Arianna in una periferia tante volte abbandonata, che spesso ha trovato la forza di lottare per affermare la propria dignità e la propria necessità, e poi è stata tradita, poi abbellita, e il luogo di emarginazione è diventato cemento stemperato dal verde, impianti sportivi e contraddizioni, ghetto e città radiosa.
Dom ha provato a farsi coscienza critica e estetica della periferia più abbandonata, uno spazio di residenza artistica con il fare materiale e intellettuale del teatro, una dimora comune, una scena ipotesi di nuova socialità - se non società - basata sulla intransigenza della visione e la tenacia del lavoro giornaliero, capace di dialogare con tutti, bambini, rom, migranti, cittadini, teatranti, intellettuali, abitanti dei centri e dei bordi. Crogiolo, luogo dove si fondono materiali comuni in cerca di un oro ancora da inventare. Dom ha tessuto e messo insieme, in modo alchemico, gli opposti: residenza e viaggi, reale e immaginario, bambini e adulti, spettatori del teatro di ricerca e abitanti dei margini estremi della città, esclusi e intellettuali. Cinema e danza, lavoro fisico e manuale del teatro e astrazione piacevole della musica, improvvisazione e rigore, discorsi e azione."
Massimo Marino, Quattro anni, in Ampio Raggio n. 5, novembre 2013, Laminarie editrice, Bologna

"Il prestigioso Premio Ubu, una sorta di Oscar del teatro italiano, (è stato assegnato lo scorso dicembre n.d.r) a Dom, che Laminarie gestisce per il quarto anno nella frangia più periferica del Quartiere San Donato. L'anno scorso la compagnia ha investito 114 giorni solamente a incontrare e a intessere relazioni con il territorio a testimonianza dell'importanza data, poi diventata firma riconoscibile, del loro posizionarsi lì e non altrove. Aprendo il calendario la linea che si legge è precisa come una lama: la periferia diventa il centro, il fulcro da cui partire. [...] Laminarie ha deciso di segnalare nel proprio programma alcuni appuntamenti imperdibili in altri luoghi della città. A testimonianza di come la tendenza alla formazione del pubblico non sia da intendersi solo come ritorno economico. «Quello che si ha» è il titolo della stagione che giovedì si apre a Dom e che, come ormai Laminarie ci ha abituato, si declina in tre sfumature fondamentali le une alle altre: gli spettacoli e gli incontri, le residenze per gli artisti che a Dom possono trovare un luogo di quiete per creare e gli imprevisti, che sono delle date aperte alle proposte."
Agnese Doria, L'Unità, 12 febbraio 2013

"Spostiamoci a Bologna, nel quartiere Pilastro. Vialoni di alberi, palazzoni e torri residenziali ci condurranno di fronte a una cupola argentea, come ce ne sono molte anche in Romagna, solitamente adibite a balere. Qui ha sede dallo scorso novembre la compagnia Laminarie, nata nel 1994 e impegnata in un percorso che incrocia la visionarietà delle arti visive al "magico" della fiaba, in un teatro che si rivolge a bambini e adulti. Nonostante i tempi, dunque, accade ancora che si apra un teatro e che s'inneschi un percorso di costruzione di senso."
Lorenzo Donati, A Bologna la Cupola di Laminarie, contro i "Monopoli" del presente, su Fuori Stagione - ravennaedintorni.it, 28 ottobre 2010

 

 

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